Big Data e fashion industry: l’industria della moda sta vivendo importanti cambiamenti legati alla crescente democratizzazione delle metodologie di Advanced Analytics.
La pandemia ha spinto il settore fashion a ridefinire la customer experience, rendendo quasi essenziale l’analisi dei big data per affiancare i canali fisici ai canali digitali. Oltre ai dati strutturati sui consumatori di cui le aziende già dispongono, esistono enormi quantità di dati non strutturati a cui potrebbero facilmente accedere: commenti sui social media, geolocalizzazione degli utenti, condivisione di foto con hashtag…
Una volta acquisite anche queste informazioni, come si possono utilizzare?
I big data e le informazioni estratte da essi possono essere utilizzati per orientare numerose attività del processo produttivo e distributivo. Negli ultimi mesi sono emersi interessanti trend che stanno orientando anche il settore della moda verso un approccio sempre più data driven. Alcuni esempi:
Non solo le aziende luxury utilizzano l’intelligenza artificiale per guidare il lavoro di designer e stilisti: anche il fast fashion si lascia guidare dai dati. Perché? Grazie all’analisi dei big data, i data scientist riescono a sviluppare modelli di Machine Learning in grado di prevedere le tendenze future del mercato, consentendo agli stilisti di realizzare prodotti rispondenti ai gusti della clientela.
Avere algoritmi in grado di analizzare in modo accurato le esigenze del mercato si rivela un vantaggio competitivo non da poco per le aziende del fast fashion, che riescono ad abbreviare ulteriormente i tempi di progettazione, produzione e consegna delle nuove collezioni. E non finisce qui: utilizzando i dati dei modelli passati e le previsioni sulle tendenze future, l’AI è in grado di generare prototipi di nuovi capi d’abbigliamento che verranno poi sviluppati dagli stilisti.
Abbiamo visto come tra Big data e fashion industry si sta consolidando una cooperazione destinata a rendere ancora più centrale il cliente e l’esperienza d’acquisto.
Si prevede che in futuro l’Intelligenza artificiale sarà sempre più utilizzata per svolgere un ruolo consultivo: i clienti saranno accompagnati nelle scelte da assistenti digitali che, in base a gusti personali, altezza, taglia, feedback di precedenti acquisti e altri dati inseriti nel sistema, daranno un consiglio accurato.
Si presterà maggiore attenzione anche al piano della sostenibilità ambientale, puntando a togliere l’industria fashion dai gradini più alti del podio dei settori più inquinanti. Come? Intelligenza artificiale e big data aiuteranno a pianificare correttamente l’utilizzo delle risorse e a prevedere la domanda.
A scrivere un nuovo capitolo dei big data nella fashion industry ci pensano anche boutique nel Metaverso: avatar con accessori brandizzati, sfilate in ambienti virtuali, prototipi digitalizzati… simili scenari non sono solo fantasia. Per diversi brand luxury sono già realtà.